La riforma (riforma?) Gelmini sulla distruzione della scuola pubblica raccoglie consensi unanimi. Dappertutto in Italia la gente si ritrova in strada a manifestare contro questi provvedimenti che metteranno graziosamente in strada diverse decine di migliaia di operatori della scuola. Berlusconi dice che è la sinistra che fomenta la rivolta facendo disinformazione. E del resto, come dargli torto, la televisione è tutta in mano alla sinistra! Ma loro non si fanno intimidire e vanno avanti. Forti del consenso popolare d

È una riforma indifendibile, dunque, che scontenta tutti, soprattutto coloro che nella scuola ci vivono, ci lavorano, ci lottano e ci soffrono quotidianamente (e tra questi non c’è sicuramente la Gelmini). È una riforma che depotenzia e svilisce vieppiù un’istituzione che negli anni ha subito attacchi pesanti dai governi di questo paese, di destra soprattutto ma anche di sinistra. Nei fatti impoverisce la scuola pubblica a vantaggio della privata, soprattutto quella cattolica, per la quale non paiono esserci problemi di tipo economico e continuerà a essere foraggiata con denaro pubblico. Tutti contro la Gelmini, quindi. E invece…
Invece la giovane e incompetente ministra ha un manipolo

Monsignore, siamo seri. Anzi, sia serio. Forse la Gelmini e Berlusconi sono disposti ad ascoltare lei, e il Vaticano che lei rappresenta, ma non mi venga a dire che questi squallidi personaggi ascoltano la gente e le istanze più profonde della società. No, Monsignore, forse ascoltano le vostre richieste di ulteriori finanziamenti alle vostre scuole; forse vi ascoltano quando chiedete privilegi per gli insegnanti di Religione (a proposito, nella scuola elementare, insieme a quelli di inglese, sono gli unici maestri a non essere segati); forse su argomenti quali l’ICI o l’8 per mille, li trovati attenti e pronti al dialogo e all’ascolto. Ma non mi venga a dire che questi qua ascoltano il popolo perché direbbe una bugia ridicola e disgustosa, Monsignore. Questi signori hanno invertito i termini dell’impegno politico, che deve essere innanzitutto un servizio di carità agli altri, soprattutto a chi se la passa peggio. Fare una riforma della scuola che guardi al popolo significherebbe farla con lo sguardo rivolto ad esso, nella speranza che lo stato, che (per chi ci crede) è raffigurazione del potere di Dio, possa dare risposte alle esigenze del popolo. Su questo tema l’esigenza è quella di dare a tutti i ragazzi una scuola buona, anzi ottima, perché è questo che il popolo merita. Una scuola di alta qualità e gratuita, quella che si otterrebbe se invece di tagliare fondi pubblici per stornarli da altre parti, li si utilizzassero per la formazione degli insegnanti, per l’edilizia scolastica, per le palestre e i laboratori. Di carità, in questa riforma della buona cattolica Gelmini, io ci vedo ben poco.
Monsignore, da cristiano cattolico, mi pongo sempre due domande:
1. Gesù da che parte starebbe?
2. E voi, da che parte state?
2 commenti:
nd' stanno e ragazzine?
ecchee' la' cor grembiulino!
Se sei lo Steve che ricordo io, come cazzo stai? Ehi, riusciamo a mettere in rete il video dell'Australia?
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