Lampedusa vive di pesca e di turismo. Di turismo per quattro mesi l’anno, di pesca sempre. Sul molo del porto dell’isola, uno di fianco all’altro i pescherecci occupano ogni centimetro disponibile. Sono parcheggiati anche in seconda e in terza fila, vista la scarsità di spazio disponibile. I pescherecci più grandi, non c’è dubbio, sono quelli provenienti da Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, con San Benedetto del Tronto e Chioggia, uno dei principali porti p

Ieri niente pesca, quindi. Niente pesca finché non squilla il telefono e il comandante della Capitaneria di Porto convoca i mazzarisi. Due “carrette del mare” piene di immigrati africani sono in balia delle onde e hanno lanciato l’SOS. Con quel tempo non ce la possono fare. E per di più le condizioni del mare non permettono alle motovedette di lasciare gli ormeggi. Solo i pescherecci dei mazzarisi possono affrontare quel mare. Ecco perché il tenente di vascello Achille Selleri, il comandante, li chiama nel suo ufficio, prospetta loro la situazione e alla fine dice: "Ho bisogno di voi e delle vostre barche. Li salviamo?". I mazzarisi non esitano un attimo: "Siamo pronti. Andiamo". E li salvano. I cinque pescherecci riescono a portare in salvo 603 immigrati, strappandoli al naufragio.
Dio vi strabenedica, cari mazzarisi e caro comandante. Spero solo che non ci sia nessuna gaia testa di cazzo che vi accusi di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. No, lo dico perché è già successo e questo non mi pare un buon momento perché prevalga la pietà e la solidarietà che voi avete dimostrato.
2 commenti:
L'ho letta oggi, come ansa, non come l'hai raccontata tu. E' stata la notizia che mi ha fatto diventare buono oggi.
Quando i poveri si mettono ad aiutare i poveri riescono a essere di esempio per l'umanità!
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