BAGHDAD: Tre anni di carcere a Muntazar al-Zaidi, lanciatore di scarpe di Baghdad e mio idolo personale. Il giovane giornalista è stato riconosciuto colpevole da un tribunale del suo paese ma non dalla sua gente. E, per

Bene, tre anni a Muntazar: quanti anni a George Bush?
NEW YORK: È noto che io non nutro particolare simpatia per gli Stati uniti d’America. Eppure devo riconoscere che su certe cose sono molto seri. Il signor Bernard Madoff è un grosso finanziere americano – ex vicepresidente del Nasdaq –, reo di aver truffato molte migliaia di risparmiatori. Egli è uno di quei magnati, rappresentante di quel capitalismo finanziario che negli anni ci ha preso per il culo, facendoci credere che il denaro è in grado di riprodurre se stesso; che basta pigiare dei bottoni nelle stanze giuste perché i soldi si moltiplichino. Ebbene, le cronache di questi giorni ci stanno confermando dolorosamente che non era vero nulla, col risultato che per colpa di questi disgraziati, la gente è con le cosiddette pezze al culo. Ebbene, stamattina Mr Madoff si è dichiarato colpevole e il giudice, per tutta risposta, ne ha disposto l’arresto immediato. Da scontare in carcere e non nel lussuoso attico di Park Avenue, dove il poveretto era recluso.
Per la cronaca, Madoff rischia qualcosa come 150 anni di carcere. E non diventerà mai presidente degli USA. Ogni differenza con l’Italia viene lasciata al buon senso e al buon gusto di ognuno.
KHARTOUM: Tre operatori di Medici senza Frontiere – due medici e un’infermiera – sono stati rapiti in Sudan. Il vicentino Mauro D’Ascanio, col collega francese Raphael Meonier e l'infermiera canadese Laura Archer sono attualmente in mano a un gruppo di banditi. Pare che il terrorismo non c’entri nulla e il rapimento sia solo a scopo di estorsione. Ecco, ci sono ancora oggi dei miei connazionali che mi fanno sentire fiero di essere italiano. Oltre a quelli che la sera indossano pettorine verdi per andare a caccia di immigrati, ci sono anche degli uomini e delle donne “di buona volontà”, che mettono il loro sapere e la loro professione al servizio della collettività. E sì, perché andare in Darfur a curare persone che non hanno accesso neanche all’acqua potabile, senza chiedere nulla in cambio, significa prendersi cura del mondo, di cui si sentono responsabili. Da piccolo dicevo che avrei fatto il medico; poi fui sedotto dal mondo della scuola. Se fossi stato un medico probabilmente anch’io sarei andato in giro per morti di fame. Ma probabilmente no.
1 commento:
credi che non si possa creare un qualche cosa per chiedere il rilascio di muntazar.... dell'eroe muntazar?
Posta un commento