giovedì, febbraio 19, 2009

BASTA ALBERI A GIRGENTI!





Basta, facciamola finita con questa storia degli eucalipti. Mi son rotto le scatole. Stanotte ho sognato l’assessora Passarello che andava in giro per la città su un’Harley Davidson, con stivaloni e sega circolare; ogni tanto scendeva dalla moto e tagliava un eucalipto. Aveva pure la bandana, aveva. Non si campa più. Perciò ho deciso di saltare la barricata e dichiararmi a favore del taglio indiscriminato (sta’ a vedere chi stabilisce il discrimine) degli eucalipti a Girgenti. Dirò di più. Sono per il taglio di tutti gli alberi della città. Non solo gli eucalipti. Eccheccacchio.
Comincerei coi pini che qua e là infestano il territorio cittadino. Ce n’è un po’ dappertutto, a Bonamorone, a San Leone, sotto i Templi. Proprio con quelli inizierei. Avete presente quel bellissimo viale sotto il Tempio della Concordia? Zzzzzzzzzz…… una bella segatina e chi s’è visto s’è visto. Stesso trattamento riserverei a quelli del viale dei Pini a San Leone, che grazie a questo intervento dovrà cambiare nome. Qualche anno fa qualcuno cercò di farli tagliare perché davano fastidio a quelli delle villette. Intervenne provvidenzialmente un ambientalista nostro concittadino che fece bloccare lo scempio e salvò gli alberi. Lo stesso ambientalista, ora, è favorevole al taglio degli eucalipti. Niente più pigne, quindi, che ti cadono sul cofano della macchina stimolandoti il bestemmione; niente più aghi di pino (e silenzio e funghi), niente asfalto rialzato, rami, cortecce. Zero.
Mentre siamo a San Leone, una visitina a quelle palme – prima che gliela faccia il vermiciattolo del punteruolo rosso – non gliela vogliamo mica fare? Tra l’altro la palma si taglia facilmente. Del resto, non fanno neanche datteri, che ci teniamo a fare.
Gli alberi che mi dispiacerà veder segare sono quelli del Viale, soprattutto quelli di Piazza Cavour, dove andavamo a giocare a calcio quando eravamo piccoli. Ogni tanto il pallone finiva sugli alberi a causa di inopinabili sufuniate e ci toccava arrampicarci, soprattutto su quegli alberi che facevano da pali alla porta. Che bei ricordi. Ma dura lex sed lex. Anche gli alberi di Piazza Cavour – non ho mai saputo come si chiamano – subiranno la terribile legge della sega circolare. Zac! Facciamo le cose serie, noi, mica possiamo lasciarci commuovere da sdolcinati ricordi di gioventù.
Tanto s’è detto sugli eucalipti. Quindi quei boschetti che circondano la città, a partire da dietro il cimitero, via via sino a valle di via Imera per poi riprendere sotto via Santo Stefano, a girare, per andare a finire a Fondacazzo, ebbene: non ne resterà neanche uno stupido ramoscello. L’unico dubbio è se passarli a fiammifero o se, niente niente, chiamare una squadra di spaccalegna con le camicie a scacchi, tipo “Sette spose per sette fratelli”, per allietare le giornate degli agrigentini senza chiffari – e sì che sono tanti.
La fine arriverà anche per i comuni, vili vegetali che popolano le nostre contrade. Il fico d’India e la zabbara subiranno lo sterminio; siepi, macchie e arbusti vari diventeranno un pallido ricordo e finalmente si ripuliranno le strade da tutte le erbacce.
Last but not least, suonerà la tromba del giudizio per ulivi e mandorli della Valle dei Templi. Sissignore! Non incominciate a piagnucolare, eh? Dimostriamoci popolo serio e maturo. Niente sentimentalismi. Dispiacerà anche a me, già lo so, ma è uno sporco lavoro e qualcuno deve pur farlo. La scure della Passarello si poserà anche sui nodosi tronchi dei nostri alberi più sacri. L’ulivo saraceno patirà l’ascia e il mandorlo s’accascerà ai duri colpi dell’accetta. Suo malgrado.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E poi a febbraio che sagra c'inventiamo?

Anonimo ha detto...

Gli alberi di Piazza Cavour sono dei ficus.... ma per loro non vige la stessa legge del taglio netto, bensi' quella della finta potatura che è in realtà una tortura travestita da potatura..... basta gurdare come sono ridotti!
Questi stessi alberi adornano molte vie e piazze di Tunisi.... bisognerebbe vedere come li tengono bene i nostri cari dirimpettai..... prendiamo esempio! Si, dai tunisini, perché?