mercoledì, marzo 10, 2010

TONINO CARINO DA ASCOLI


Qualcuno, anzi molti certamente ricorderanno 90° minuto, il mitico programma calcistico della RAI dall’indimenticabile sigla. Quando ancora il calcio aveva un pizzico di anima, i compianti Maurizio Barendson e Paolo Valenti intrattenevano l’Italia del dopopartita con la riproposizione dei gol di Giorgione Chinaglia, i rigori di Walter Alfredo Novellino, i dribbling di Bruno Conti e le sviste arbitrali di Barbaresco da Cormons.
E poi i collegamenti: da Firenze Marcello Giannini, dallo spiccatissimo accento toscano; Luigi Necco dal San Paolo, attorniato da decine di guaglioni che gridavano Forza Napoli; da Torino Cesare Castellotti, dalle gote in fiamme; Giorgio Bubba da Genova e Beppe Viola da Milano.
Ma al di sopra di tutti svettava Tonino Carino da Ascoli. Ometto capitato lì per caso, Carino era noto per storpiare i nomi difficili (ma anche quelli facili) dei calciatori dell’Ascoli, la squadra di cui seguiva le sorti ai tempi del presidente Rozzi. “Anno nuovo, Ascoli vecchio”, esordì una volta, dimostrando doti un po’ scarsucce di battutista. Ma tant’è, Carino è stato certamente il più singolare e il più amato di quei mezzibusti, all’epoca della moviola di Carlo Sassi.
Adesso se n’è andato, forse presto, visto che aveva solo 64 anni. Ciao, Tonino Carino da Ascoli.

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