sabato, settembre 20, 2008

RAFFAELLA


Ragazzi, ma è vera la notizia che ho sentito: Raffaella Carrà torna in tv? Raffaella, la grande Raffaella Carrà. La nostra Raffaella. Ho amato Raffaella Carrà e credo di non essermene mai uscito. Lei è la televisione italiana. Lei è lo spettacolo italiano. Lei è l’Italia. E non conto minchiate. Perché, non è vero che lei è l’Italia? Non fu lei che spiegò a tutti quanti “come è bello far l’amore da Trieste in giù”, in una famosa sigla (Ma che sera – 1978), mentre alle spalle scorreva un filmato con tanti monumenti di città italiane, Tempio della Concordia compreso? Chi non se la ricorda?
Certo Carràmba è una gran cagata, non lo nego, ma cosa non è una cagata oggigiorno in tv? E poi poter rivedere la mitica Raffaella nel luogo che le è più congeniale, la tv, a me emoziona come un bambino. E sì, perché quando ero piccolo il sabato sera coincideva con l’apparizione in video della splendida Raffaella. Eravamo tutti innamorati da bambini di Raffaella Carrà. Il suo caschetto biondo, il suo ombelico, la sua risata franca… Ma soprattutto le sue gambe. Ballava benissimo con quelle gambe fasciate da calze nere. Ragazzi, roba da restarci secchi; ha turbato più di una notte della mia prepubertà. Forse ebbe un momento così così con Maga maghella, onestamente non tirava o comunque non ci interessava particolarmente, ma quando uscì con il Tuca-tuca tememmo di non farcela. A scuola commentavamo con la bava alla bocca.
Non c’era soubrette che poteva rivaleggiare con Raffaella. E sì che ce n’erano di belle. Lola Falana, per esempio, una panterona nera, con tanto di capelli afro, che credo fece una cosa sola in tv e poi è scomparsa dalla circolazione. A quanto pare si è fatta monaca. Forse ha capito che con Raffaella non ce la poteva fare. O Minnie Minoprio, una spumeggiante biondina che cantava “Quando mi dici così” col compassato Fred Bongusto e gli andava con le dita negli occhi. Oppure c’erano anche le Kessler, tanto di cappello. Ah, che tempi! Si diceva che erano troppo “svestite”. Al confronto di adesso erano veramente suore.
Chi non ricorda le sigle di Raffaella? “Ma che musica maestro”, ad esempio, o “Chissà se va”. Conoscevamo tutte le parole e le cantavamo a squarciagola. O no? E quell’altra, non mi ricordo il titolo, con una strana coreografia in cui Raffaella si metteva la mani davanti agli occhi, alle orecchie e alla bocca. Come si intitolava, non mi ricordo. E le Canzonissime no? Ce ne fu una con Corrado, se la memoria non m’inganna. Ricordo anche Milleluci, con Mina che la sopravanzava di due spanne. Lì non ci fece una gran figura, secondo me, perché Raffaella deve stare da sola e dominare la scena. Raffaella è unica.
Gli ultimi ricordi che ho di Raffaella sono di quando ero già all’università. Lei stava seduta su un divano con un’enorme burnìa piena di fagioli e la gente telefonava da casa per dire quanti erano. Una roba pazzesca, se ci pensi. Eppure anche allora ebbe un successo clamoroso. Poi fece anche qualche Fantastico, se non sbaglio. Poi l’ho un po’ persa di vista ma godo sempre nel vedere che è ancora sulla breccia, la grande Raffaella. Ma la fa ancora quella cosa, che si tira improvvisamente la testa all’indietro? Quella era una cosa spettacolare. Ah, Raffaella, Raffaella mia. Bentornata, cara.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"ma sì, ma sì, finiamola così....", con mani su occhi, orecchie e bocca...

Alberto Todaro ha detto...

PTA'.

Alberto Todaro ha detto...

Felicità tà tà l'accento sulla a.