sabato, settembre 13, 2008

Sono razzista…



"Sono razzista, ma sto cercando di smettere” – Guido Barbujani, Pietro Cheli – Editori Laterza (Collana I Libri del Festival della Mente) – Euro 10,00 (i.i.)

Quali sono i motivi che spingono una persona come me a comprare un libro? Innanzitutto le dimensioni del volume: più piccolo è, più speranze ha di attrarre la mia attenzione. E questo è davvero piccolino, sono una centoquarantina di paginette ma che entrano anche dentro ad un borsello. Infatti è comodo anche per questo.
Poi il prezzo. Amunì, 10 euri non sono tanti, no?
Poi la copertina. Questa è di un verde pisello (non sono sicuro che si possa ancora dire “pisello”) acido, non bellissimo ma di effetto. Se lo vedi sullo scaffale della libreria ti vien voglia di prenderlo per vedere di che si tratta.
Poi il titolo. Questo mi pare veramente carino. Mi ricorda quella frase che dicono i fumatori incalliti: sto cercando di smettere. Ma chi è razzista normalmente è pure orgoglioso di esserlo e non cerca di smettere. La maggior parte delle persone di solito si professa non razzista (prima di dire che però quei negri lì se ne devono andare a casa loro o a quegli zingari han fatto bene a mandarli via). “Non sono razzista, però…” È il “però” che ti frega.
Poi l’autore. E in questo caso sono due: Guido Barbujani e Pietro Cheli. Due perfetti sconosciuti, almeno al grande pubblico, credo non abbiano partecipato nemmeno all’Isola dei Famosi, quindi come fai a conoscerli? Per cui mi dico: se per fare un libro grande così ci si sono messi in due, anche leggerlo non deve essere una gran faticata. E poi chi sono ‘sti due? Quarta di copertina, la bibbia del lettore occasionale: Barbujani insegna Genetica all’Università di Ferrara – buon motivo per non comprare il libro – mentre Cheli è un giornalista e lavora a Gioia. Fatto! Compro il libro.
Io non sono razzista, almeno credo di non esserlo. Ho sempre pensato che il razzismo è una cosa davvero stupida perché, come diceva Arbore, si è sempre a sud di qualcuno. Ho sempre pensato che benché ci siano diverse razze, è necessario, attraverso il rispetto e la tolleranza reciproca, superare questa diversità di razze e vivere assieme in questo mondo, no? E no! Il volumetto dei due cerca di dimostrare, a mio avviso riuscendoci, che non ci sono razze umane diverse ma esiste una sola razza: quella umana, appunto, giacché tutti discendiamo dal quel gruppetto di uomini che, partiti dall’Africa, hanno in breve tempo (qualche migliaio di anni) colonizzato tutto il mondo. Casomai esistono differenze scritte nel DNA ma non razze. E per dimostrare ciò i nostri eroi si sono lanciati al galoppo in un excursus (adoro le parole come “excursus”) di tipo storico e scientifico che non lascia dubbi. Almeno a me non ne ha lasciati.
Ho letto questo libro mentre ero in vacanza e mi ha molto molto divertito. Sì, divertito. Pensare che il razzismo è stupido non perché devi razionalmente superare il concetto di razza ma più semplicemente perché le razze non esistono è una cosa, intanto che non conoscevo, e che mi ha divertito.
Meno male che in Italia non ci sono razzisti.
Ma dai, scherzavo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Io non sono razzista.
Sono loro che sono FAVARESI!!!
Un abbraccio prepotente, come le tette,
Kammelo