domenica, novembre 30, 2008

Que pasò hoy?


Varese: Quel calamaro – senza offesa per il gustoso mollusco cefalopode – del figlio del Bossi è stato bocciato per la terza volta. Ehi, vecchio mio, svegliati! Ricordati che devi fare il ministro, quindi, dico, almeno il diploma. Vero è che basterebbe anche una condanna in primo grado da un tribunale della Repubblica ma la cultura è la cultura. Ma non ti ha insegnato niente la Gelmini? Posso darti un consiglio, vecchio mio? Fa’ come lei, vieni giù a Reggio Calabria o a Caltanissetta, o magari a Favara, il paese della tua padanissima mamma, e fatti confezionare un bel diplomino di liceo scientifico o classico o tecnico commerciale, che vuoi che sia?

Roma: Mi contestano la Badescu. Ma allora lo fate apposta. No, mi riferisco a quegli ingrati di romeni che stamattina hanno contestato la loro rappresentante al Comune di Roma. “Hai fatto solo calendari, non sai nulla”, le hanno detto. E poi: “La Badescu non ci rappresenta, vorremmo sapere per quale motivo Alemanno l'ha scelta, non ha nessuna competenza oltre a quella di essere, come dice lei, miss Romania”. Picciò, aver fatto calendari ed essere Miss Romania, secondo voi non dà il diritto a essere rappresentanti di un’intera comunità? Qua per aver fatto calendari – e qualcos’altro – si diventa ministro, altrochè. Ma dove credete di essere, in Romania?
(Nella foto la rappresentante della comunità romena presso il Comune di Roma)

Potenza: 1500 eurini di bonus a chi appioppa al proprio figlio il graziosissimo nome di Benito. No, perché, cosa c’ha quel nome che non va? E per le femminucce c’è sempre Rachele. Chi ha fatto questa intelligente proposta? Ma chi, se non il Movimento Sociale-Fiamma Tricolore della Basilicata? Aggiungendo peraltro che la scelta dei due nomi è casuale. Ma era superfluo specificarlo, nessuno pensava che il primo nome si riferisse a quel farabutto senza capelli che ha governato l’Italia per vent’anni nel secolo scorso e il secondo alla di lui moglie. E poi, buttali via 1500 euri! Inoltre io trovo che sia un bel nome, magari non bellissimo, ma è sempre meglio che chiamare il proprio figlio Kevin o Jonathan, come usa di ‘sti tempi (e per di più a gratis).

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